mercoledì 25 luglio 2007

Apri gli occhi!

Non potevo chiedere di meglio stasera, non potevo concludere la serata in modo migliore... un film, uno di quelli che ti fanno pensare, che ti pongono delle domande alle quali tu non vuoi o non puoi dare risposta, ma ci provi e forse alla fine riesci anche a trovarla la risposta.

Giornata dura, pesante, una di quelle che solo un "sano riposo" e una bella dormita potrebbero lenire. Mal di testa, senso di vuoto, forse sconforto per la frase del giorno, forse delusione o solo voglia che quella frase in un certo senso possa diventare realtà. Ma tu aspetti qualcosa, aspetti che arrivi l'ennesima "riflessione" che quella persona tanto importante, ieri sera, in un certo senso, ti ha invitato a prendere in considerazione.
La attendi tra una chiacchierata e l'altra, tra un giro di qua e uno di là, giri semplici, forse banali, ma devi ingannare l'attesa.
La "riflessione" arriva, la guardi, la esamini, blocchi, torni indietro, riguardi, stringi le ginocchia al petto e le abbracci, ci poggi su il mento e continui a guardare fino alla fine senza stancarti, senza aver voglia d'altro.
Pensi: sarà forse così anche per me? Sarà solo un "sogno lucido" o il mio sogno lucido è così reale da ingannarmi?

Nella testa una nuova domanda: cos'è per te la felicità?
Non lo so cos'è per me la felicità, forse ce l'ho, ma non so riconoscerla, forse la sto cercando, forse arriverà! Beh, io l'aspetto, io guardo avanti, vedo cose nuove, strade mai viste, burroni profondi, ma anche un po' di sole, un po' di colore perchè "il dolce non è mai così dolce senza l'amaro" e la felicità arriva quando in bocca hai ancora quell'amaro, quando sei pronto ad apprezzarla, a vederla nelle piccole cose, a trovarla anche nelle conseguenze...

Ci riprovi, ti guardi allo specchio, ti chiedi ancora una volta: "cos'è per te la felicità? Hai assaggiato abbastanza l'amaro? Sei davvero pronta ad apprezzare il dolce?"

Poi mi sono accorta che la felicità arriva a scatti, arriva a momenti alterni, un po' si e un po' no ed è passata, passa e passerà anche da me.
Non puoi prendere tutto l'amaro e poi tutto il dolce, devi saperli dosare, altrimenti rischi di abituarti troppo all'uno o all'altro e non è sempre e solo così.
Per quanto la vita possa essere abitudinaria, la felicità è indipendente, non segue regole stabilite. In ventiquattro ore può arrivare mille volte, in mille modi diversi e altre mille volte può andar via, basta coglierla e (forse) ricordarne il sapore, nei momenti in cui non c'è o non riusciamo a vederla, per farla tornare.

1 commento:

UovoallaCoque ha detto...

Un po' come gli cioccolatini, no?
Dolci, dal retrogusto amaro.
Poi si sà, uno cioccolatino tira l'altro.. ed ecco che "la vita è una scatola di cioccolatini" (mitico Forest Gump)