lunedì 13 settembre 2010

Il Fiocco Blu

Adoravo questo giorno e tutti i giorni che lo precedevano, quelli dei preparativi al: primo giorno di scuola.
Entrare nei supermercati e sentire l'odore di quaderni, zaini, grembiuli... l'odore della scuola, mi emoziona. Mi riporta indietro nel tempo, quando anche io dovevo scegliere i miei "attrezzi da lavoro" e li sceglievo con cura, associavo il quaderno da comprare alla materia, e non per la tipologia (righe - quadretti), ma proprio in base al gradimento: se una materia era la mia preferita il quaderno di quella materia doveva piacermi più degli altri.
E poi la scelta del diario... era sempre l'ultimo dei miei pensieri, anche perchè non ne facevo grande uso, ricordavo tutto ed era superfluo per me stare lì a scrivere cose che comunque non avrei dimenticato, era una perdita di tempo. Segnavo giusto gli orari di lezione per non avere dubbi i primi giorni di scuola, poi abbandonavo anche quell'uso del diario.
Ma gli anni di scuola che preferisco, col senno di poi, credo siano quelli delle elementari.
Zaino, grembiule e fiocco... il fiocco che distingueva le classi, il grembiule che "catalogava" gli alunni: quel bambino ha il grembiule, dunque va a scuola. Io l'ho indossato tutti gli anni, tutti i giorni per 5 anni e mi è sempre piaciuto indossarlo, era la mia divisa.
Era ufficiale, andavo a scuola.
La mia scuola elementare non era grandissima, era una piccola scuola di contrada, dove bambini e genitori erano noti e quasi tutti vicini di casa. Era una scuola monosezione... nel senso che non dovevi scegliere la sezione, c'era solo quella e non corrispondeva a nessuna lettera... era la prima, la seconda, la terza, la quarta o la quinta classe della scuola elementare di...
La conoscevo bene quella scuola perchè ospitava anche la scuola materna, la "mia" scuola materna.
Andavo a scuola con mia sorella, un anno più grande di me, mano nella mano alla fermata davanti casa, insieme ad altre due bambine ad aspettare che passasse "il pullmanino", lo chiamavamo così io e mia sorella perchè per noi era un piccolo pullman giallo in realtà era il classico scuolabus, e nostra madre ci guardava dalla finestra.
Quattro bambine con il grembiule blu e quattro fiocchi diversi: blu, rosa, rosso e verde. Quella col fiocco blu, ovviamente ero io, ero la più piccola e il mio era il classico fiocco "stanco" da scuola elementare che alle 10.00 era già sciolto e penzolante e dovevo rifarlo, non mi piaceva avere il fiocco sciolto, se era un fiocco doveva avere tale forma o almeno simile.
Poi c'erano i compagni di classe... io ne avevo 15, una classe numerosa all'epoca, ma con una sola insegnante (il primo anno). Era in gamba, riusciva a fare bene il suo lavoro con tutti gli alunni e lo faceva in base all'alunno che aveva davanti per portarci poi tutti allo stesso livello entro la fine dell'anno.
Dopo le nostre 5 ore di scuola di corsa sul "pullmanino" che ci riportava a casa e alla fermata ci aspettava la mamma o il papà, ci prendeva per mano per attraversare la strada e pranzavamo tutti insieme.
Conservo ancora le foto ricordo di quegli anni, i quaderni, i libri... ogni tanto mi capita di riguardare tutto e mi accorgo che, sorridendo a me stessa, un po' quei momenti mi mancano.
Ogni anno il primo giorno di scuola era bellissimo e la notte che lo precedeva sempre insonne ad immaginare quello che sarebbe successo il giorno dopo.

lunedì 15 marzo 2010

Un fulmine a ciel sereno.


Me ne andrò così... in punta di piedi. Sono entrata nella tua vita come uno dei peggiori uragani, altro che "fulmine a ciel sereno". Come una bimba avida di conoscenza ho scrutato ogni tuo lato, a volte mi sono scottata, ma le cose che conserverò saranno le risate, la caccia ai bigliettini nascosti, l'impiccato sulla sabbia in spiaggia, le corse in bici per non fare tardi, le camicie da stirare due minuti prima di uscire, le foto scattate di nascosto, le foto non scattate, gli occhi grandi, i sorrisoni, la cravatta sotto la maglia, gli spaghetti a notte fonda, i bomboloni caldi da non mangiare troppo caldi, la complicità, le sorprese, le sorprese malriuscite, ma belle, i ciappi, denny, l'acqua distillata, i gavettoni, lo sciroppo, le gite, le gite mancate, gli scherzi, il letargo, le facce buffe, le giuggiole, gli aperitivi fatti in casa, la passata cruda, il cubo, le definizioni, il b7 verticale, la semmia, la cinquina, le frasi cifrate... e la mia mano nella tua!

La dedica

Alcuni dedicano una canzone, una poesia, un libro, un quadro, un sogno, alla persona amata, altri... la vita!

[E poi lo prendono, puntualmente, in quel posto. ndr ]

sabato 3 ottobre 2009

Una donna diceva...


Gli uomini non cambiano
Prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola

Gli uomini ti cambiano

E tu piangi mille notti di perché

Invece, gli uomini ti uccidono

E con gli amici vanno a ridere di te...

lunedì 6 aprile 2009

Natale... anche se è quasi Pasqua!

Natale

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

[Natale - Giuseppe Ungaretti]